Ottime notizie contro la lotta al tumore al pancreas. Aumenterebbe così la speranza di vita e guarigione di chi ne è affetto.
Stiamo parlando di uno dei tumori più aggressivi di tutti che fino a poco tempo fa lasciava veramente poche speranze di sopravvivenza a chi ne veniva colpito. La scoperta di questo team di medici e ricercatori è di quelle rivoluzionarie che danno speranza a molti malati.
Si tratta di una scoperta fatta dai ricercatori del Dipartimento di Oncologia Molecolare dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia) guidato dal prof. Gioacchino Natoli e sostenuta anche dall’AIRS (Associazione Italiana per la Ricerca sul cancro). I risultati del loro studio sono sconvolgenti ed estremamente positivi.
Pubblicati sulla rivista Science Advances, essi sono un punto di riferimento per tutto il settore. Un nuovo successo dei ricercatori, dunque, contro questo male balzato recentemente alla cronaca nel nostro paese per aver colpito personaggi illustri dello spettacolo come il rapper Fedez e l’attrice icona di bellezza degli anni’70 Eleonora Giorgi. In che cosa consiste, dunque, questa grande scoperta scientifica?
Dopo anni di ricerche finalmente arriva il risultato che tutti aspettavamo. Anche il tumore al pancreas, perciò, pare proprio che abbia i minuti contati. Potrebbe essere, infatti, stata trovata la cura efficace per debellarlo dal corpo del malato, o almeno per ridurlo e renderlo facilmente gestibile.
Presto, perciò, si potrebbe morire di meno a causa di questo male. La scoperta è, dunque, di quelle eccezionali che arriva dopo anni di studio e scoperte. Tutto sarebbe reso possibile grazie all’interazione efficace tra l’immunoterapia e un farmaco da somministrare ovviamente sotto la diretta supervisione di un medico qualificato.
Stiamo parlando dell’antitumorale mirato Trametinib capace di inibire la crescita tumorale. Esso assieme all’immunoterapia sembra possa riuscire a controllare in modo molto significativo la malattia. La scoperta fatta dal team del Prof. Natoli è molto importante.
Questi ricercatori hanno, infatti, spiegato che nonostante questo farmaco non riesca a bloccare la proliferazione delle cellule tumorale è, però, in grado di attivare meccanismi che possono favorire una loro riduzione messa in pratica dallo stesso sistema immunitario del malato.
Assieme ai colleghi del MD Anderson Cancer Center di Houston (US) è stato valutato l’effetto del Trametinib con farmaci inibitori dei checkpoint immunitari e gli effetti terapeuti sono stati ottimi. In altre parole, pare che il Tramitinib bloccherebbe il progredire di “retrovirus endogeni”.
Questi sono un bagaglio genetico spazzatura che ogni individuo ha in quanto ereditato dagli antenati. Solitamente innocui, se attivati danno origine ha infezioni virali che attivano il sistema immunitario. E i ricercatori avrebbero scoperto in questo modo come distruggere le cellule del cancro al pancreas.
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