A rischio tre milioni di posti di lavoro. Chi svolge determinate mansioni e vive in un certo posto, potrebbe restare presto disoccupato.
Non uno, non dieci e nemmeno cento: a rischio ci sono ben tre milioni di posti di lavoro in Italia. Le schiere dei disoccupati cresceranno di molto nel giro di poco tempo. Soprattutto chi svolge determinate professioni e vive in determinate città, potrebbe restare presto senza un’occupazione.
La disoccupazione, da anni, è una piaga che affligge il nostro Paese. Problema aggravatosi ulteriormente durante i due anni di pandemia di Covid. Infatti, a causa dei lockdown e delle varie chiusure decise dai Governi Conte e Draghi, diverse attività hanno chiuso i battenti lasciando a casa migliaia di lavoratori. Molti hanno trovato un nuovo impiego dopo la fine della pandemia. Molti altri, purtroppo no.
Ma il peggio non è ancora arrivato e, secondo le stime degli esperti, da qui a breve altri tre milioni di italiani resteranno senza un lavoro. Le cause? I cambiamenti già in atto nel mondo del lavoro e nella società. Crollo delle nascite e avvento dell’intelligenza artificiale cambieranno drasticamente il mondo del lavoro. Del resto nulla è per sempre e ogni epoca è solo uno step lungo la scalinata del progresso.
Perdere il lavoro è una vera e propria tragedia. Le ripercussioni, oltreché personali, sono anche sociali perché tre milioni di persone senza lavoro significa tre milioni di persone senza potere d’acquisto. E questo, a catena, si ripercuote su tutta l’economia. Le previsioni non sono buone. Vediamo cosa accadrà entro i prossimi 10 anni.
I dati della Cgia di Mestre sono drammatici: entro il 2034 le persone in età lavorativa sono destinate a diminuire. Il calo delle nascite che ha investito il nostro Paese si ripercuoterà in maniera drammatica sull’economia. Secondo le stime, entro il 2034, le persone di età compresa tra i 15 anni e i 64 anni saranno circa 3 milioni in meno rispetto ad oggi.
La situazione appare più preoccupante nelle regioni del Sud che, però, paradossalmente potrebbero reagire meglio rispetto al Nord. Il Sud, infatti, avendo meno persone da impiegare, potrebbe riuscire ad occupare finalmente molti disoccupati soprattutto nel settore agroalimentare e ricettivo. Il Nord andrà, invece, completamente in crisi per mancanza di personale e molte attività potrebbero chiudere.
Nuovi posti di lavoro potrebbero essere creati in ambito Green ma l’Italia, purtroppo, per il momento è tra i Paesi meno specializzati in questo settore. La crisi legata a questa drastica diminuzione della popolazione giovane, secondo le stime, si farà sentire soprattutto nei settori della moda, dei trasporti e nel mercato immobiliare. Questo causerà la perdita di milioni di posti di lavoro. Potrebbero, al contrario, trarne giovamento le banche in quanto gli anziani sono la fascia che risparmia e investe di più.
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