Alla riscoperta di Cortina d’Ampezzo, luogo simbolo della 1° Guerra Mondiale che segna un passaggio molto importante per l’Italia. Da dove arriva il nome?
La Grande Guerra ha rappresentato uno dei passaggi più bui ma allo stesso tempo, più politicamente affascinanti della storia umana moderna. Da quel momento in avanti, la concezione della guerra sarebbe cambiata, per un’Europa che avrebbe tentanto di rigettarla per quanto più possibile, senza però riuscirci e gettando le basi per quella che sarebbe una Seconda Guerra Mondiale tra le più spaventose e sanguinose.
Tutto iniziò da quella “goccia che fece traboccare il vaso”, da quel conflitto tra Serbia e Austria che, con l’eccidio di Sarajevo dell’Arciduca Ferdinando di cui i serbi vennero ritenuti responsabili, portò l’Austria a presentare un ultimatum con condizioni inaccettabili dai funzionari serbi, portando non solo le due Nazioni a battagliare tra loro ma anche tutte le alleate a prendere posizioni sullo scacchiere internazionale. E l’Italia?
La dichiarazione di Guerra, firmata dall’Austria nei confronti della Serbia, il primo vero atto che diede avvio alla Grande Guerra, venne firmato il 28 luglio 1914, nonostante le potenze alleate avessero sconsigliato questa soluzione. Come è ben noto però, l’Italia non entrò in guerra dal primo momento. Bisognerà infatti aspettare fino al 24 maggio del 1915 per vedere l’Italia entrare in guerra contro l’Austria-Ungheria, rompendo di fatto la Triplice Alleanza.
Nonostante facesse parte della Triplice Alleanza infatti, l’Italia poté sfruttare una clausola che le impedì l’entrata in guerra immediata, permettendo alle varie correnti interne di confrontarsi, tra interventisti che chiedevano l’entrata in guerra per riconquistare i territori occupati dagli austriaci (Alto Adige, la zona di Trento, la Venezia Giulia con le città di Trieste e Gorizia) e neutralisti che volevano evitare il conflitto.
Sotto la spinta di vari intellettuali, Gabriele D’Annunzio su tutti, la decisione fu quella di siglare il Patto di Londra e impegnarsi a battagliare gli austriaci “dall’interno”. L’esercito italiano arrivò così a conquistare Cortina, nella Valle d’Ampezzo, dopo quattro secoli di dominazioni asburgica. Il nome “Cortina d’Ampezzo” iniziò a essere diffuso dopo la fine della Guerra, per indicare il nucleo abitativo stabilitosi nella Valle d’Ampezzo, a indicare una località chiusa, recintata.
Oggi però, che i conflitti tra italiani e austriaci sono decisamente appianati, si è lavorato alla restaurazione delle postazioni italiane e austroungariche sulle montagne dell’area Lagazuoi 5 Torri, che al tempo furono il teatro principale del conflitto. La zona è infatti zeppa di gallerie e caverne scavate nella montagna, che permettevano ai due eserciti di procedere vista l’inutilità degli attacchi in superficie.
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