Con una smisurata azione anfibia, il 9 luglio 1945 le truppe anglo-americane iniziano lo sbarco in Sicilia: ripercorriamone le fasi
Alle 4,45, la 7° Armata Usa sbarca sulle spiagge di Gela e, l’8° Armata inglese su quelle di Pachino, Noto e Siracusa. Lo sbarco anglo-americano, da tempo programmato col massimo riserbo, è realizzato concentrando prima una enorme quantità di uomini e mezzi in Algeria, Tunisia ed Egitto.
A sorpresa, l’inizio dell’offensiva ha luogo il giorno 9 Luglio verso le ore 18, col bombardamento aereo di Caltanissetta, Siracusa, Palazzolo, Acreide e Porto Empedocle e, con il contemporaneo lancio di paracadutisti aventi lo scopo di occupare postazioni militari. Interrompere le comunicazioni telegrafiche e mettere fuori uso le linee elettriche. Alle tre e trenta della notte del 10 Luglio, inizia il bombardamento navale e, dopo un’ora circa, lo sbarco, quello vero, sul tratto di costa tra Siracusa e Gela. Un’operazione a tenaglia.
A Difesa della zona, le divisioni: Livorno e Goering, con quasi ventimila militari. Altri cinquantamila soldati sono sparsi in tutta l’isola. Ma purtroppo risulta immediatamente evidente l’inconsistenza delle nostre difese. L’armata anglo-americana è composta da 160.000 uomini; 14.000 automezzi; 1.800 cannoni; 4.000 aerei e 600 carri armati. Possiamo dire che sul campo, è schierato buona parte del loro potenziale umano, finanziario e industriale.
Obiettivo strategico dell’esercito invasore è: tagliare in due la Sicilia, impedire il passaggio dello stretto alle truppe dell’Asse con un’operazione “lampo” consistente in un attacco dal versante Sud Orientale e simultaneamente dal fianco Nord Occidentale. In due giorni, Americani e Inglesi conquistano la parte Sud Orientale dell’Isola, nonostante la feroce resistenza e gli atti di eroismo delle truppe dell’Asse.
Ma le Armate angloamericane sono favorite anche dalla tipologia del terreno, dalla superiorità degli aerei e dai moderni automezzi a loro disposizione. Gli scontri, assai cruenti, subiscono una battuta d’arresto, solo quando i contrapposti schieramenti si fronteggiano lungo la linea Regalbuto-Troina-Adernò, e siamo già intorno al 29 Luglio. Il 5° Stormo, appena arrivato a Crotone, è subito allertato.
In breve lo Stormo è sull’obiettivo da difendere: il mare è colmo di navi e il cielo d’aerei. I nostri, appena avvistati, sono attaccati da un nugolo di caccia nemici e dalla contraerea. Qualche minuto dopo gli aerei del TCol. Nobili e di altri 3 piloti sono abbattuti: Cenni, divenuto comandante interinale dello Stormo non demorde, ritorna per tre volte all’attacco, crea qualche problema al nemico……ma cosa sono tre navi colpite su quasi tre mila! Nei giorni 11-12-13 le azioni di bombardamento a tuffo nella rada di Augusta, sempre al comando del magg. Cenni sono costanti: navi affondate, piroscafi danneggiati, palloni frenati mitragliati, combattimenti aerei sostenuti.
11/7/43: Il presidio italiano ha fatto saltare cannoni e munizioni e ha incendiato un grande deposito di carburante. L’artiglieria contraerea in Augusta e Priolo ha gettato in mare tutte le munizioni e poi ha fatto saltare i cannoni.
13/7/43 Alleati entrano ad Augusta.
14/7/43 Primosole, Simeto e Lentini continuano i combattimenti tra gli opposti schieramenti.
17/7/43 Gli Alleati conquistano Agrigento e il giorno dopo Caltanissetta.
20/7/43 Continua a Sciacca Menfi Santo Stefano Quisquina Mussomeli i combattimenti tra Alleati e tedeschi Si lotta per la conquista di Enna e Villapriolo.
22/7/43 Gli Alleati conquistano Palermo.
25/7/43: le armate angloamericane marciano verso Messina. Nell’area inglese, conquistata Regalbuto, le colonne alleate proseguono in direzione est dove la 78a divisione sta combattendo per Centuripe.
01/8/43 1a divisione americana spinge nell’area di Troina, (Enna), difesa con grande impegno dalle forze dell’Asse. Nasce una durissima battaglia. La più cruenta di tutta la campagna. Nel settore inglese la CCXXXI brigata, con l’aiuto della 1a divisione canadese, riesce a penetrare a Regalbuto. Continua la resistenza delle forze dell’Asse attorno a Centuripe, favorita anche dalla posizione del paese situato in cima a un monte alto e tozzo cui si può accedere da un’unica strada.
02/8/43 La 1a divisione americana prosegue i suoi attacchi a Troina, difesa tenacemente dalle truppe dell’Asse. Sulla strada costiera, l’avanzata della 3a divisione statunitense è rallentata notevolmente dai campi minati e dalle di22/7/43 Gli Alleati conquistano Palermo.
03/8/43 Continua l’assalto della 1a divisione USA contro Troina.
Nel settore inglese, la 78a divisione conquista Centuripe, costringendo il nemico a ritirarsi verso nord oltre il fiume Salso. Durante la notte la 5a divisione inglese, che sta operando nel settore costiero a sud di Catania, effettua una serie di attacchi contro la città.
Intanto le forze italiane superstiti iniziano l’evacuazione dell’isola lasciando ai tedeschi il compito di sostenere la ritirata con azioni di retroguardia.
04/8/43 Nonostante gli sforzi imponenti, gli americani non riescono a conquistare Troina. La 9a divisione, le cui unità si sono raccolte a Nicosia, viene assegnata al II corpo americano.
Gli Inglesi attraversano il fiume salso. La 5a divisione continua i suoi attacchi in direzione di Catania, altre si dirigono verso Misterbianco, (Catania).
05/8/43 Le truppe inglesi occupano Catania.
Nel settore americano continua la battaglia attorno a Troina, ma nella notte le truppe dell’Asse si ritirano. Sulla costa. L’avanzata della 3a divisione americana è bloccata dalle difese tedesche poste sul crinale di San Fratello, tra Sant’Agata e il mare.
06/8/43 Alle prime luci dell’alba, la 1a divisione americana entra a Troina.
Nella notte gli inglesi della 78a divisione conquistano Adrano.
07/8/43 Visti inutili gli attacchi della 3a divisione contro il crinale di San Fratello, gli americani aggirano l’ostacolo organizzando uno sbarco anfibio ad alcuni chilometri a est di Sant’Agata. L’operazione è eseguita nella notte e consente agli americani di riprendere la marcia, verso Messina.
08/8/43 Mentre a nord gli americani entrano a Sant’Agata, nel settore inglese la 78a divisione conquista Bronte.
09/8/43 Su tutto il fronte continua la ritirata delle forze dell’Asse in direzione di Messina. Lo sforzo maggiore in questa fase della campagna viene sostenuto dal XIII corpo inglese le cui divisioni sono impegnate a sud e ad est dell’Etna, su terreno particolarmente difficile.
Nella notte sull’11, sulla costa settentrionale dell’isola, gli americani superano le difese di Capo d’Orlando.
10/8/43- La 9° Divisione raggiunge un punto a nord di Bronte.
12/8/43 Continua a Sciacca Menfi Santo Stefano Quisquina Mussomeli i combattimenti tra Alleati e tedeschi Si lotta per la conquista di Enna e Villapriolo.
13/843 I tedeschi abbandonano Randazzo che viene occupata dal 39° reggimento della 9a divisione americana. A nord, sulla strada costiera, i reparti della 3a divisione statunitense continuano l’avanzata verso est in direzione di Patti.
15/8/43 Continua l’avvicinamento degli Angloamericani a Messina: sulla costa settentrionale gli americani raggiungono Barcellona, a est gli inglesi marciano su Linguaglossa.
16/8/43 .Continua il più rapidamente possibile la ritirata dei tedeschi verso Messina: gli Alleati sono ormai prossimi alla città.
17/8/43 Alle 10,15 le truppe del gen. Patton entrano a Messina: la conquista dell’isola è stata portata a termine in soli 39 giorni, i tedeschi tuttavia sono riusciti a trasbordare sul continente buona parte dei loro uomini (circa 60.000 su 90.000) con l’equipaggiamento, nonostante la supremazia aerea e navale alleata.
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